domenica 29 ottobre 2017

I SOGNI A BASSA VOCE DI SIMONE MONTEDORO CONQUISTANO DLIVEMEDIA

L'attore romano, famoso per il ruolo del Capitano Giulio Tommasi nella fiction "Don Matteo", apre con la sua energia la stagione delle Masterclass DliveMedia

Simone Montedoro è uno di quelli che guai a chiamarlo sex symbol, sulle prime ti riderebbe in faccia e poi comincerebbe a sudare, talmente tanto che di camicie ne servirebbero quattordici.
Eppure l'entusiasmo che il gentil sesso ha mostrato per il suo approdo a DLiveMedia lo scorso 26 Ottobre dovrebbe fargli qualsiasi cosa; roba che, come minimo io non appoggerei i piedi a terra tanta sarebbe la vanteria.
Invece lui, modesto, continua a parlare di energia, la stessa che, racconta, due anni fa lo commosse al Festival del Cinema per ragazzi di Giffoni.
Simone ci crede, crede in quello che fa, e lo racconta con tale trasporto che alla fine finisci per crederci anche tu.
La sua luce conquista anche Gaia, giovane appassionata di Ballando con le stelle, a cui Simone ha partecipato durante la scorsa edizione, che ha una missione ed ha trovato in Simone il testimonial perfetto perché sincero.
 

I SOGNI A BASSA VOCE DI SIMONE MONTEDORO

Simone sogna ma non lo dice ad alta voce: non dice ad alta voce che gli piacerebbe lavorare con Sorrentino o che, ma forse in questo caso sarebbe più giusto usare il verbo meriterebbe il ruolo di Romeo in un riadattamento shakespeariano.
Simone si accontenta. Dice di sognare semplicemente una continuità nel lavoro, che adesso per lui vuol dire soprattutto teatro: tornerà infatti presto sul palcoscenico con la commedia "Finchè giudice non ci separi", destinata a diventare anche un film per il cinema.
 

SIMONE MONTEDORO, NESSUN RAMMARICO PER L'ADDIO A "DON MATTEO"

E' però la tv ad aver consegnato Simone Montedoro all'immaginario collettivo: il suo personaggio più famoso è, senza dubbio, il Capitano Giulio Tommasi di "Don Matteo".
Non c'è rammarico nelle parole di Simone quando racconta del grande addio, che lo vedrà essere sostituito a partire dalla prossima stagione, dall'attrice Maria Chara Giannetta, o quanto meno il rammarico è controbilanciato da una massiccia dose di consapevolezza:
"Al Capitano è successo di tutto. Cos'altro poteva fare?"
 

MONTEDORO, PREZIOSI, GIOE': TRA I DUE LITIGANTI, IL TERZO ...

Le fans di Simone, già disperate per questa sua prolungata assenza dal piccolo schermo, hanno tirato un sospiro di sollievo nel vederlo impegnato nella seconda stagione della fiction Rai "Sotto Copertura", con la regia di Giulio Manfredonia.
Qui Simone ha diviso il set con altre due vecchie conoscenze della nostra kermesse, Claudio Gioè ed Alessandro Preziosi. Uno buono, nei panni del commissario Michele Romano, l'altro cattivo, nel ruolo del temutissimo boss Michele Zagaria.
Tra i due litiganti il terzo gode?. No, ci lascia le penne.
 




 
RICCARDO MANFREDELLI
 



 

 

 

 

 

 



martedì 24 ottobre 2017

MARIO, SE MI PERDONI TI PORTO A SANREMO

Ogni anno, qualche giorno prima del mio compleanno, è tradizione che io faccia un bilancio delle ultime 365 pagine che ho scritto nel libro della mia vita.
E’ un rituale che consumo seduto alla scrivania della mia camera, con davanti un foglio bianco diviso in più colonne: sulla sinistra campeggiano le cose buone, quelle di cui andar fiero, a destra quelle un po’ meno positive, cose da farmi perdonare.
Quest’anno nella mia personale colonnina di destra troneggia un nome, quello del cantante soul più famoso di Italia, quello che con un ciao può tornare a farti credere nelle possibilità di salvezza del genere umano. Sto parlando, ovviamente, di Mario Biondi.
Voi vi chiederete cosa c’entri io con Mario Biondi, orbene, è presto detto: Mario Biondi è stato nostro ospite lo scorso 21 Aprile. E’ stato un incontro di cui ancora le mie colleghe di corso parlano a distanza di mesi, a cui io però, non ho potuto partecipare.
Mentre il Biondi, che io qualche giorno prima avevo contribuito a stuzzicare facendogli notare l’ironia del suo cognome, per uno che i capelli sembra averli persi tutti, incantava la folla del teatro di Ateneo, il vostro umile recensore era a casa, sdraiato sul divano, preda di una febbre cavallina con conseguente depressione pre-sessione estiva.
Sarà stato il Karma, ecco perché devo espiare. Lo faccio attraverso questo articolo.
La verità è che avrei voluto recensire il disco di prossima uscita di Mario Biondi, un disco particolare e controcorrente, per chi conosce la carriera del cantante catanese.
Era prevista per il 29 Settembre, l’uscita di un ep in cui Mario avrebbe cantato tutti brani in italiano, per giunta sotto pseudonimo (Mocambo).
Il progetto, che è stato anticipato questa estate dal singolo “Basta!”, pare non aver visto ancora l’ombra di uno scaffale Feltrinelli. Il disco non si trova, né in fisico, né in digitale.
Mentre disperato e penitente mi avviavo sulla Via di Damasco, ecco l’illuminazione: e se Mario ed il suo staff avessero deciso di ritardare l’uscita del progetto per lanciarlo in concomitanza con una partecipazione del nostro al prossimo Festival di Sanremo?. In fondo, il materiale ci sarebbe ed il nome di Mario sarebbe senza dubbio il primo grande colpaccio dell’era Baglioni.
Magari Mario potrebbe decidere di non presentarsi da solo, ma in coppia con un’altra voce evergreen della musica italiana, Marcella Bella, per la quale ha prodotto l’ultimo album, Metà amore, metà dolore, dal quale pare sia rimasto fuori un pezzo che finirà dritto sulla scrivania di Baglioni …
Chi invece al Festival proprio non ci pensa è Riki, al secolo Riccardo Marcuzzo, il nuovo teen idol lanciato da Amici di Maria De Filippi, che si gode il successo pubblicando un nuovo album Mania, legato ai concerti sold-out in ogni parte di Italia che cominceranno a Novembre.
“Sanremo non è nei piani” fa sapere il suo agente-pigmalione Francesco Facchinetti, siamo invece pronti a lanciare il fenomeno Riki sul mercato latino …”

RICCARDO
MANFREDELLI




mercoledì 18 ottobre 2017

TA, TA, TA, TA... PUBBLICITA'!


di Riccardo Manfredelli

Un uomo, un attore, uno sbirro. Parlando di Simone Montedoro queste tre componenti spesso si confondono: non si contano infatti gli uomini in divisa a cui l'attore romano ha prestato il volto nel corso della sua carriera, non ultimo l'ormai iconico Capitano dei Carabinieri Giulio Tommasi nella fiction "Don Matteo".
L'incontro previsto presso la Sala Stampa Biagio Agnes dell'Ateneo salernitano, nel pomeriggio di giovedì 26 Ottobre, sarà l'occasione per parlare di questa singolare coincidenza ma anche dei nuovi progetti che attendono Simone lanciato, ormai quasi un decennio fa, dallo spot di una famosissima marca di formaggio.
Simone Montedoro, qui ai suoi inizi, sarà ospite di DLiveMedia il prossimo 26 Ottobre.

La pubblicità è spesso il primo grande passaggio obbligato della carriera di un artista: oltre all'esperienza del nostro prossimo ospite, come dimenticare che anche la bellezza mediterranea di Luisa Ranieri ha fatto breccia nel cuore degli italiani grazie al claim di un thè, accompagnato da una frase divenuta poi cult nel tempo, quella "Antò fa caldo!" che se vi concentrate potete ancora sentire rimbombarvi nelle orecchie, meglio se nel cuore della notte.
Gli inizi di Luisa Ranieri in un famosissimo spot. E' ormai cult il tormentone: "Antò fa caldo!"

Ultimamente poi anche un nostro graditissimo ospite si è prestato allo spot di una famosa marca di biscotti: stiamo parlando di Giorgio Pasotti che ha raccolto il testimone dal fascinoso Antonio Banderas che si era ridotto a parlare con una gallina. Se non altro Pasotti è stato più fortunato avendo al suo fianco un'attrice in carne ed ossa: Nicole Grimaudo!.

Giorgio Pasotti e Nicole Grimaudo hanno preso il posto di Antonio Banderas nella pubblicità di una nota marca di biscotti.

lunedì 16 ottobre 2017

CHEF RUBIO A DLIVEMEDIA: “C’E’ CHI DICE NO!”

di Riccardo Manfredelli

I grandi cambiamenti annunciati nelle precedenti conferenze stampa, sono oggi realtà: DliveMedia diventa un contenitore culturale a tutto tondo, andando oltre la sola realtà universitaria, con dalla sua una serie di partnership che promettono un’edizione scoppiettante.

Padrino di questa nuova era è stato Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini.  Il volto di punta di Dmax ha entusiasmato ed intrattenuto  la platea studentesca, lo scorso 5 Ottobre, presso la Sala Eventi B della Mensa dell’Università degli Studi di Salerno, con un linguaggio diretto, utilizzato non con la roboante intenzione di “fare il figo” , ma per dire la verità, spesso celata o messa a tacere dai palinsesti televisivi che barattano la sana progettualità con una cieca idolatria.

Quel che è certo è che nessun direttore di rete prostrato al politically correct chiamerebbe mai Chef Rubio per arbitrare, ad ora di pranzo, la sfida tra la squadra del “Pomodoro” e quella del “Peperone”, e tantomeno Rubio sarebbe avvezzo a riabilitare Boss sotto mentite spoglie in crisi di assunzioni. Lui non ha bisogno di travestimenti, quando serve ci mette la faccia ed il fisico. Da questo spirito è nato, per esempio, il format “Uno sporco lavoro” che tornerà su DMax dal prossimo 30 di Ottobre; non ci sarà invece una quarta stagione del programma, ormai cult, “Unti e Bisunti”; Rubio racconta così questo addio: “I meccanismi si stavano sfaldando ed io ho preferito dire di no”.

C’è chi dice no, canta Vasco Rossi;  per fortuna Rubio sa ancora farlo ed è questo il più grande lascito che ha fatto agli studenti, non per il puro gusto della ribellione ma perché, nonostante tutto, Rubio crede ancora nel potenziale di un uomo, che non va mortificato, nella sua capacità di fare gruppo, come accade con il  rugby o lo sport in generale.
A concludere l’incontro una promessa strappata a Gabriele dal Presidente dell’Adisu Salerno, Domenico Apicella: Chef Rubio  tornerà a Salerno, da cuoco, in occasione delle  Universiadi 2019!.

Ma rispondendo alle domande dei giornalisti, il Rubini rimane cauto: “I fatti comproveranno le parole del Dottore, se non sarò io sarà un altro. L’importante è che le Universiadi siano un modo per far vedere come si fanno le cose fatte bene”.

giovedì 12 ottobre 2017

“AMMORE E MALAVITA”: LA RECENSIONE S-CANZONATA DEL NUOVO FILM DEI MANETTI BROS.


di Riccardo Manfredelli

 

La Napoli che Antonio e Marco Manetti hanno portato a Venezia è una città finalmente libera dal velo dell’antonomasia.

Da non napoletano guardi ad “Ammore e Malavita” con lo stesso sguardo dei turisti sullo scuolabus giallo delle prime sequenze: la città minimizzata, nemmeno fosse un quadro vedutista, alle sole Vele di Scampia, “si vende”, mostrandoti tutto quello che ti aspetti, salvo poi capovolgerlo, beffarda, a suo piacimento, il più delle volte con l’ausilio della musica.

E’ così che la morte del boss, Vincenzo Strozzalone (Carlo Buccirosso), si rivela una farsa, un equivoco che oscilla tra il neomelodico ed il soul.

Il traditore , che si chiama Ciro proprio come in altre e fortunatissime narrazioni della napoletanità che presuntuosamente si impongono  come antonomasia, qui non è una bestia con la barba sfatta ma un Robin Hood total black, con la vista a raggi x ed il cuore ammanettato dall’amore per una donna, Fatima (Serena Rossi).

Colei che la serialità post-Gomorra definirebbe “la testimone scomoda” qui è solo un elemento dell’abile contrappunto da commedia romantica e s-canzonata costruita dai Manetti: un’infermiera con pettinatura afro, a metà tra la Whoopi Goldberg di “Sister Act” e la Whitney Houston di “The Bodyguard”; e si, se ve lo state chiedendo, in questo caso Kevin Costner è proprio Giampaolo Morelli!.

Scopriamo dalla lirica di presentazione di Fatima, la già diventata cult “l’Ammore overo”, costruita sulla base di “What a feeling”, che l’amore tra la ragazza e Ciro è roba per fatalisti, il destino ci ha messo, da sempre, lo zampino: un destino spesso già scritto ma che si può cambiare , come è successo a Donna Maria (una sorprendente, nonché  ultimamente particolarmente ubiqua, Claudia Gerini), first lady tutta lacrime e cinema che oggi vive accanto al re d’’o pesce dopo esserne stata, per anni, la serva.

La musica è il vero narratore onnisciente della storia: accompagna momenti topici, come per esempio la sanguinosa scalata di Ciro ,vestita ritmicamente dalle inconfondibili percussioni di Ciccio Merolla, spacca la città in due. In una mai così buia Piazza Plebiscito, Pino Mauro si erge a testimone della storia tra Ciro e Fatima, grazie ad una serenata (Chiagne femmena), che è speranza e premonizione insieme, mentre Franco Ricciardi irrigidisce Piazza Mercato, rinfacciando al ragazzo il suo ineluttabile destino, quello di essere Guaglione ‘e Malavita.

Alla fine del film si scende tutti dallo scuolabus giallo con la consapevolezza che tutto l’amore del mondo non sarà mai Napoli. Peccato tu riesca a dirlo, e cantarlo, solo andando via.

 

 

 

 

sabato 7 ottobre 2017

I POLIZIOTTI AMANO LA TV

Inizio stagione ricco di impegni per Giampaolo Morelli: mentre è al cinema da protagonista del nuovo film dei Manetti Bros., “Ammore e Malavita”, dal 13 Ottobre l’attore napoletano tornerà a vestire i panni di un personaggio cult della nostra tv, l’ispettore Coliandro.


L’uomo di giustizia un po’ sui - generis nato dalla penna di Carlo Lucarelli, non è però l’unico ad aver conquistato nel tempo i palinsesti televisivi italiani.
Parlando di commissari e figure affini, non si può non fare riferimento a Salvo Montalbano, che in libreria ad ogni nuova uscita della saga, si piazza sempre tra i bestseller ed in tv (dove a prestargli il volto troviamo Luca Zingaretti), continua, anche in replica a macinare ascolti record.
Mentre sono già pronti i due nuovi episodi che presumibilmente andranno in onda su Raiuno la prossima primavera, il padre di Montalbano, Andrea Camilleri, ha confessato in una recente intervista di aver già scritto il finale delle avventure dell’uomo più fascinoso e desiderato di Licata; ma niente paura, per Salvo, tranquillizza Camilleri, non si prospetta alcuna fine tragica.
Foto di fine riprese di uno dei prossimi episodi della saga di Montalbano.
Da sinistra: Cesare Bocci, Peppino Mzzotta, Stella Egitto e Luca Zingaretti
Dalla calda Sicilia saliamo saliamo fino alla fredda Aosta, dove troviamo una sagoma distesa nella neve …  dopo qualche secondo di panico scopro con sollievo che si tratta solo del vicequestore Rocco Schiavone, che sta refrigerandosi dopo l’ennesimo caso di omicidio risolto. Non faccio in tempo a fiatare, a chiedergli come mai uno di Aosta parli così spiccatamente romano che subito lui piccato si allontana, con quell’ombra sul volto e nei passi che hanno fatto breccia nei lettori (i romanzi del ciclo di Schiavone portano tutti la firma di Antonio Manzini) e nel pubblico televisivo, per il quale Schiavone ha le fattezze magnetiche di Marco Giallini.
Da un uomo solitario ad una squadra: quella dei Bastardi di Pizzofalcone, che sono stati senz'altro la più grande sorpresa della scorsa stagione a Viale Mazzini.
Tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni, per la serie è già in cantiere una seconda stagione: è bastato un tweet di Alessandro Gassman, che nella serie interpreta Giuseppe Lojacono, per far scattare negli estimatori della fiction napoletana un febbrile conto alla rovescia. Tante sono, di certo, le novità che attendono i telespettatori, prima tra tutte un cambio della guardia alla regia: il testimone di Carlo Carlei è infatti pronto per essere raccolto da Alessandro D’Alatri.


Attraverso twitter Alessandro Gassman "dà il via" alle riprese dei nuovi episodi de "I Bastardi di Pizzofalcone".


Cambio di regia tra prima e seconda stagione anche per la serie “Non Uccidere”: al centro delle vicende, in una Torino che strizza l’occhio alle atmosfere nordiche di “The Killing”, l’ispettore Valeria Ferro, interpretata da Miriam Leone, per la quale il caso di puntata spesso si intreccia con la vicenda orizzontale che riguarda invece il suo rapporto conflittuale con la madre Lucia (Monica Guerritore). La serie è stata ideata da Claudio Corbucci, la prima stagione vedeva alla regia Giuseppe Gagliardi, che poi ha lasciato spazio ad una regia più condivisa e corale nella seconda.


RICCARDO 
MANFREDELLI