lunedì 16 ottobre 2017

CHEF RUBIO A DLIVEMEDIA: “C’E’ CHI DICE NO!”

di Riccardo Manfredelli

I grandi cambiamenti annunciati nelle precedenti conferenze stampa, sono oggi realtà: DliveMedia diventa un contenitore culturale a tutto tondo, andando oltre la sola realtà universitaria, con dalla sua una serie di partnership che promettono un’edizione scoppiettante.

Padrino di questa nuova era è stato Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini.  Il volto di punta di Dmax ha entusiasmato ed intrattenuto  la platea studentesca, lo scorso 5 Ottobre, presso la Sala Eventi B della Mensa dell’Università degli Studi di Salerno, con un linguaggio diretto, utilizzato non con la roboante intenzione di “fare il figo” , ma per dire la verità, spesso celata o messa a tacere dai palinsesti televisivi che barattano la sana progettualità con una cieca idolatria.

Quel che è certo è che nessun direttore di rete prostrato al politically correct chiamerebbe mai Chef Rubio per arbitrare, ad ora di pranzo, la sfida tra la squadra del “Pomodoro” e quella del “Peperone”, e tantomeno Rubio sarebbe avvezzo a riabilitare Boss sotto mentite spoglie in crisi di assunzioni. Lui non ha bisogno di travestimenti, quando serve ci mette la faccia ed il fisico. Da questo spirito è nato, per esempio, il format “Uno sporco lavoro” che tornerà su DMax dal prossimo 30 di Ottobre; non ci sarà invece una quarta stagione del programma, ormai cult, “Unti e Bisunti”; Rubio racconta così questo addio: “I meccanismi si stavano sfaldando ed io ho preferito dire di no”.

C’è chi dice no, canta Vasco Rossi;  per fortuna Rubio sa ancora farlo ed è questo il più grande lascito che ha fatto agli studenti, non per il puro gusto della ribellione ma perché, nonostante tutto, Rubio crede ancora nel potenziale di un uomo, che non va mortificato, nella sua capacità di fare gruppo, come accade con il  rugby o lo sport in generale.
A concludere l’incontro una promessa strappata a Gabriele dal Presidente dell’Adisu Salerno, Domenico Apicella: Chef Rubio  tornerà a Salerno, da cuoco, in occasione delle  Universiadi 2019!.

Ma rispondendo alle domande dei giornalisti, il Rubini rimane cauto: “I fatti comproveranno le parole del Dottore, se non sarò io sarà un altro. L’importante è che le Universiadi siano un modo per far vedere come si fanno le cose fatte bene”.

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