giovedì 22 marzo 2018

IL CIELO E' AZZURRO SOPRA I DAVID

Dai Manetti Bros al film di Ferzan Ozpeteck, la vera vincitrice dei David 2018 è Napoli, la nuova città-mondo del cinema italiano

Il nostro teatro di Ateneo era pieno in ogni ordine di posto quando, lo scorso Febbraio, Giampaolo Morelli è stato ospite della nostra kermesse. Proprio alla nostra attentissima platea, l'iconico ispettore Coliandro dava i primi dettagli di una pellicola che, col senno di poi, avrebbe cambiato il corso della cinematografia italiana contemporanea.
Con tutta la scaramanzia di cui solo uno nato all'ombra della Partenope è capace, Giampaolo parlava di Ammore e Malavita  come una di quelle commedie in cui si canta e si spara
Forse nemmeno lui si aspettava tutto il successo che è venuto dopo: il Festival di Venezia, grandi presenze nelle sale e, da ultimo, il Premio come Miglior Film ai David di Donatello 2018, di scena lo scorso 22 Marzo.
Il musical dei Manetti Bros. ha concluso la scalata con ben 5 premi, consegnando di fatto alla città di Napoli il titolo di capitale del Cinema Italiano 2018.
La loro città scanzonata, finalmente libera dal velo opprimente dell'antonomasia, è di certo ben diversa da quella colma di mistero e melò fotografata da Ferzan Ozpetek in "Napoli Velata", che pure si porta a casa due meritatissime statuette, alla Fotografia, ed alla Scenografia.

Due facce della stessa medaglia

Attraverso il cinema Napoli dimostra, come non mai, di essere una città accogliente: per chi ci arriva da fuori come Gianfilippo Conticelli, che nel ricevere il premio alla Fotografia si "scusa" per il suo accento veneziano, e per chi vi ritorna, come Ivana Gargiulo (costumista di Napoli Velata), che nel discorso di ringraziamento non può che menzionare il fascino cinematografico della sua città.
Napoli diventa così una città mondo in cui "nessuno è straniero": la bellissima Claudia Gerini, nell'emozione che la pervade nel ricevere il suo David come attrice non protagonista, mi ha ricordato l'entusiasmo vibrante di Leonor Fonseca che per la prima volta viene a contatto con la festa di Piedigrotta. " Ringrazio Carlo Buccirosso per avermi aiutato con l'accento". Il campanilismo di chi ci vuole divisi, di chi vuole la nostra Italia chiusa in una serie di etichette, vale davvero il resto di niente.

Giochi di Memoria

Tra tutte le città di Italia Napoli dimostra, per fortuna, di avere ancora buona memoria: la storia è tutta negli occhi di Renato Carpentieri che riceve il premio come Miglior Attore  Protagonista, e in quell'atto rivoluzionario che è La Tenerezza. 
E poi c'è Alessandro Rak che, dopo l'Arte della Felicità, con "Gatta Cenerentola", ultima straordinaria creatura della Mad, ha dimostrato che "anche un film in animazione è un film" e, soprattutto, che niente può dirsi del tutto ancorato al passato se c'è ancora un instancabile slancio verso il futuro.

venerdì 24 novembre 2017

NON APRITE QUEL TUBO!

Claudio Di Biagio, ,nostro ospite il prossimo 11 Dicembre, ci perdonerà se lo abbiamo citato per andare a caccia degli youtuber più geniali del momento.

Punzecchiare è uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo, ma i LifeinPills hanno preso fin troppo alla lettera i dettami della mosca Tze, Tze.
Se alla laurea di vostra figlia, di vostro nipote o della vostra ragazza, dovesse capitare di imbattervi in due loschi figuri in abbigliamento finto-casual con un paio di lenti azzurrate rigorosamente puntate sul naso, sappiate che sono loro: Enzo & Mario il nuovo incubo delle sedute di laurea made in Università degli Studi di Salerno.
Il loro nuovo format "Gli imbucati alle lauree" è online con il primo episodio già dallo scorso mercoledì e promette scintille tra padri orgogliosi, fiori rubati e professori.. arrabbiati!
Restate in ascolto perché è vero, con questa nuova creatura ci avevano promesso più ignoranza che mai, ma siamo solo all'inizio

Valeria Angione, la donna degli evidenziatori

Se alla caciara delle sedute di laurea preferite i pomeriggi da studente disperato tutto batti le mani, schiocca le dita, senza una laurea tutta la vita, la youtuber che fa per voi è Valeria Angione.
Si, quella con gli evidenziatori in testa che quest'estate ha tirato fuori un tormentone che "Despacito" fa ombra.
Tra i personaggi più riusciti di Valeria, il truzzo baffuto tutto cliché con cui la nostra eroina si scontra tutte le volte per spiegare l'utilità di alcune facoltà, ma è impossibile anche dimenticare il cameo di Salvatore Esposito, meglio conosciuto come Gennaro Savastano di Gomorra, in un video in cui Valeria era disperatissima all'idea di non poter cambiare il piano di studi...
V ricordate quale materia a Valeria proprio non va giù?

E il lavoro?.... Chiedetelo ai The Jackal!

Si... lo so cosa state pensando: "che scansafatiche, che si trovassero un lavoro!"
Beh, sappiate che i nostri ci provano a mettere la testa apposto e sono pronti, si, anche a costo di dover andare su un altro pianeta, com'è è successo ai The Jackal nel loro primo film "Addio Fottuti Musi Verdi".

domenica 19 novembre 2017

Le 5 Canzoni che raccontano Beppe Carletti a #DLIVEMEDIA

Grande successo per l'incontro dello scorso 16 Novembre: Beppe Carletti si è raccontato a DLIVEMEDIA "con un piede nel passato e lo sguardo dritto, aperto nel futuro"

E' difficile raccontare con le sole parole cinquantacinque anni di storia, successi, gioie e dolori.
Servirebbe entrare dentro le emozioni di ogni persona che componeva l'attento ed emozionato pubblico che ha salutato con fervore l'arrivo di Beppe Carletti all'Università degli Studi di Salerno.
Siamo umani e, per quanto infallibili possiamo crederci, non abbiamo ancora inventato uno strumento capace di guardarci dentro. O forse sì, ma non ne siamo del tutto consapevoli: La musica. Ed è con la musica che voglio raccontarvi l'emozione di aver avuto lo storico fondatore dei Nomadi a DLiveMedia.

Beppe Carletti a DLiveMedia: 5 Canzoni che raccontano un'emozione

Ogni cantante ha quella canzone del suo repertorio che vorrebbe non cantare più, ed i Nomadi non fanno eccezione: "La canzone che vorrei non cantare più è Canzone per un'amica" racconta Carletti "E' una canzone che Francesco Guccini ha scritto per una sua amica morta a causa di un'incidente in autostrada. Anche questa fu censurata, perchè all'epoca a qualcuno dava fastidio sentirsi dire che le Autostrade sono pericolose".

I Nomadi e la censura, lo strano caso di "Dio è morto"

La canzone del 1967, subisce uno strano destino. Viene censurata dalla Rai, ma trasmessa da Radio Vaticana. A chi gli chiede se l'Italia sia rimasto un Paese moralista, Beppe risponde: "Non credo, altrimenti buona parte delle canzoni di oggi non troverebbero spazio in radio".

Beppe Carletti: "Si può parlare d'amore anche senza dire amore"

"Ho difeso il mio amore" è una canzone particolare, perchè è l'unica, nel repertorio della band emiliana ad usare esplicitamente nel testo la parola amore.
Il pezzo è una cover del successo dei The Moody Blues "Nights White Satin", e la scelta di una parola oggi così abusata è spiegata da Carletti con mere ragioni di metrica:
"Si può parlar d'amore anche senza dire amore. E poi l'amore non è mica solo quello per un partner. Può essere quello per un amico, un familiare, un fratello..."

Per Beppe Carletti l'importante è crederci

Ho già scritto altrove che il nuovo album dei Nomadi, "Nomadi dentro", suona di speranza. La speranza di ricostruire che parte proprio, quasi fosse una vibrante assunzione di responsabilità. dal giovane uomo che campeggia sulla cover con l'Europa disegnata sul petto. A lui spetta coniugare il verbo più difficile: Ricostruire.

"A che punto è dunque la Ricostruzione?" chiedo a Beppe che mi spiazza e risponde: "Io ci credo ancora. I Nomadi sono sempre stati ottimisti,  dovremmo esserlo tutti".

Ed a proposito di ricostruzione, non si può non citare quel poderoso progetto di cui Carletti è stato portabandiera nel 2012 all'indomani del terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna: "Italia Loves Emilia", un progetto che ha visto coinvolti 13 artisti che hanno dimostrato, a muso duro, che la solidarietà non è qualcosa di accidentale.


RICCARDO
MANFREDELLI






mercoledì 15 novembre 2017

#DLIVEMEDIA IRROMPE NELLA FICTION ITALIANA

Periodo d'oro per le fiction targate Rai, da "La Strada di casa" a "Sirene" molti sono i titoli che vedono coinvolti alcuni apprezzati ospiti della nostra kermesse



Ha espresso enorme soddisfazione Tinni Andreatta, Presidente di Rai Fiction nel commentare i dati d'ascolto all'indomani della messa in onda della prima puntata de La Strada di casa.
La fiction con Alessio Boni ha tenuto incollati allo schermo più di 5 milioni di telespettatori.
Merito senz'altro delle atmosfere mistery che circondano la nuova creatura di Riccardo Donna: Alessio Boni è Fausto Morra un allevatore della campagna piemontese che, a seguito di un incidente, va in coma ed al suo risveglio, cinque anni dopo, trova ad attenderlo uno scenario familiare e lavorativo completamente capovolto: la moglie Gloria (Lucrezia Lante Della Rovere) ha iniziato una relazione con il migliore amico dell'anacronistico patriarca Morra, Michele (Thomas Trabacchi), il figlio ha preso le redini dell'azienda di famiglia che ora rischia il tracollo, ed un delitto, di cui Fausto potrebbe sapere più di quello che ricorda, sembra ormai lontanissimo da una soluzione.

Maria Pia Calzone, un talento da tre ed una Napoli


Toni decisamente più leggeri per la fiction Sirene creata da Ivan Cotroneo. Ambientata in una Napoli favolistica e trasognata, essa narra l'epopea di un gruppo di Sirene giunte sulla terraferma per convincere il tritone Ares (Michele Morrone) a non trasformarsi in un umano per non condannare all'estinzione le regine del mare.
La "banda" è composta dalla madre Marica (Maria Pia Calzone), e le figlie Yara, Irene e Daria.
Tra gli uomini della fiction anche Luca Argentero nei panni di Sasà, un jazzista che aiuta inconsapevolmente le quattro ad attuare "la rivincita di Circe".


La Napoli di Sirene è certamente diversa da quella vista in "Gomorra" dove Maria Pia Calzone interpretava l'algida Donna Imma ed ancora di più da quella, colma di melò e mistero, che vedremo al cinema dal 28 Dicembre; la Napoli Velata di Ferzan Ozpeteck.


Nei trecentosessantacinque giorni trascorsi tra la fine delle riprese di "Sirene" e la sua messa in onda, Maria Pia Calzone ha avuto anche il tempo di prendere parte, in un piccolo ruolo, al nuovo film di Carlo Verdone, "Benedetta Follia" al cinema da Gennaio 2018.

venerdì 3 novembre 2017

ROBY FACCHINETTI E RICCARDO FOGLI "INSIEME" DOPO I POOH

E' uscito "Insieme", l'album di Roby Facchinetti e Riccardo Fogli. Ad Aprile i due cantanti lo presenteranno in due appuntamenti esclusivi.

E' partito dal singolo "Strade" il progetto che vede riunite due grandi voci maschili della nostra musica italiana, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli. Oggi la voglia di continuare a fare musica anche dopo un progetto totalizzante come quello dei Pooh, culmina in un album, "Insieme," che è un bilancio tra "entusiasmi da frenare e vuoti impossibili da colmare", di certo non scevro della giusta dose, di malinconia, in cui ritroviamo, forse più maturi, a tratti disillusi,  i temi che hanno caratterizzato la carriera del gruppo più rivoluzionario della musica italiana.
La traccia di apertura, "Strade" somiglia fortemente, specie nell'"attacco" del ritornello ad "Amici per sempre", tratto dall'album omonimo dei Pooh del 1996. A quell'epoca Riccardo aveva già lasciato il gruppo; ecco perché quel "ma se ti perdi, fermati. Io ti troverò." suona oggi come una promessa mai tradita. Perché, prima che essere colleghi, i Pooh sono stati grandi amici e tra amici, si sa, "Non importa dove si va" come cantano, più convintamente che altrove, Roby e Riccardo in Per salvarti basta un amico, che si potrebbe quasi considerare il pezzo ponte tra il prima e il dopo Pooh.

Le cover

L'album "Insieme", distribuito da Sony Music Italy, si compone di undici tracce, tre delle quali sono cover. Si parte con "Notte a sorpresa" pezzo contenuto nell'album Palasport dei Pooh del 1982. Il pezzo è qui ricantato in duo da Roby e Riccardo ed, a proposito di Palasport, i due hanno già annunciato una doppietta di concerti esclusivi in cui presenteranno le loro nuove canzoni: il 7 Aprile saranno al Forum di Assago di Milano ed il 9 al Palalottomatica di Roma.
Risale sempre al 1982 il pezzo cult della carriera da solista di Riccardo, "Storie di tutti i giorni", mentre è del 1968 il pezzo "In Silenzio"" tratto dall'album dei Pooh Contrasto.

Il motore fondamentale dell'attività creativa di Roby e Riccardo, anche senza i Pooh, rimangono le donne.

La loro forza creatrice viene celebrata almeno n tre pezzi, ma è più limpida in "Le donne ci conoscono" dove il loro essere muse è celebrato attraverso un'efficacissima metafora: "Se loro sono il vento, noi siamo soltanto l' aquilone.
Sono donne che hanno un nome quelle celebrate da Riccardo e Roby: c'è Arianna, simbolo dell'amore passionale che, più che ritrovarlo, il filo lo fa perdere, e c'è Caterina (La prima rosa della vita), il primo, candido, amore giovanile sospeso tra la saggezza e la follia.

Altra sospensione, questa volta tra il tempo che passa e quello ancora da scrivere, lo troviamo nel pezzo "Il ritorno delle rondini". E' questo un pezzo in cui l'amore viene celebrato con toni malinconici, nel quale la voce di Fogli acquista un colore che fa sembrare il pezzo come uscito fuori dal repertorio del miglior Fossati.

"E la storia continua ..." anche per Dodi Battaglia

Lo scorso 20 Ottobre è tornato sul mercato discografico anche Dodi Battaglia.
"E la storia continua..." è un disco live, registrato nell'estate appena trascorsa, che contiene 26 successi dei Pooh e 4 brani della carriera da solista di Dodi.
Il "nostro", il prossimo 1 Giugno, festeggerà i suoi cinquant'anni di carriera con un concerto gratuito in Piazza Maggiore a Bologna.
"Vorrei accanto tanti amici, da Luca Carboni a cesare Cremonini" ha dichiarato Dodi, "ma non sarà una reunion dei Pooh".

 



domenica 29 ottobre 2017

I SOGNI A BASSA VOCE DI SIMONE MONTEDORO CONQUISTANO DLIVEMEDIA

L'attore romano, famoso per il ruolo del Capitano Giulio Tommasi nella fiction "Don Matteo", apre con la sua energia la stagione delle Masterclass DliveMedia

Simone Montedoro è uno di quelli che guai a chiamarlo sex symbol, sulle prime ti riderebbe in faccia e poi comincerebbe a sudare, talmente tanto che di camicie ne servirebbero quattordici.
Eppure l'entusiasmo che il gentil sesso ha mostrato per il suo approdo a DLiveMedia lo scorso 26 Ottobre dovrebbe fargli qualsiasi cosa; roba che, come minimo io non appoggerei i piedi a terra tanta sarebbe la vanteria.
Invece lui, modesto, continua a parlare di energia, la stessa che, racconta, due anni fa lo commosse al Festival del Cinema per ragazzi di Giffoni.
Simone ci crede, crede in quello che fa, e lo racconta con tale trasporto che alla fine finisci per crederci anche tu.
La sua luce conquista anche Gaia, giovane appassionata di Ballando con le stelle, a cui Simone ha partecipato durante la scorsa edizione, che ha una missione ed ha trovato in Simone il testimonial perfetto perché sincero.
 

I SOGNI A BASSA VOCE DI SIMONE MONTEDORO

Simone sogna ma non lo dice ad alta voce: non dice ad alta voce che gli piacerebbe lavorare con Sorrentino o che, ma forse in questo caso sarebbe più giusto usare il verbo meriterebbe il ruolo di Romeo in un riadattamento shakespeariano.
Simone si accontenta. Dice di sognare semplicemente una continuità nel lavoro, che adesso per lui vuol dire soprattutto teatro: tornerà infatti presto sul palcoscenico con la commedia "Finchè giudice non ci separi", destinata a diventare anche un film per il cinema.
 

SIMONE MONTEDORO, NESSUN RAMMARICO PER L'ADDIO A "DON MATTEO"

E' però la tv ad aver consegnato Simone Montedoro all'immaginario collettivo: il suo personaggio più famoso è, senza dubbio, il Capitano Giulio Tommasi di "Don Matteo".
Non c'è rammarico nelle parole di Simone quando racconta del grande addio, che lo vedrà essere sostituito a partire dalla prossima stagione, dall'attrice Maria Chara Giannetta, o quanto meno il rammarico è controbilanciato da una massiccia dose di consapevolezza:
"Al Capitano è successo di tutto. Cos'altro poteva fare?"
 

MONTEDORO, PREZIOSI, GIOE': TRA I DUE LITIGANTI, IL TERZO ...

Le fans di Simone, già disperate per questa sua prolungata assenza dal piccolo schermo, hanno tirato un sospiro di sollievo nel vederlo impegnato nella seconda stagione della fiction Rai "Sotto Copertura", con la regia di Giulio Manfredonia.
Qui Simone ha diviso il set con altre due vecchie conoscenze della nostra kermesse, Claudio Gioè ed Alessandro Preziosi. Uno buono, nei panni del commissario Michele Romano, l'altro cattivo, nel ruolo del temutissimo boss Michele Zagaria.
Tra i due litiganti il terzo gode?. No, ci lascia le penne.
 




 
RICCARDO MANFREDELLI
 



 

 

 

 

 

 



martedì 24 ottobre 2017

MARIO, SE MI PERDONI TI PORTO A SANREMO

Ogni anno, qualche giorno prima del mio compleanno, è tradizione che io faccia un bilancio delle ultime 365 pagine che ho scritto nel libro della mia vita.
E’ un rituale che consumo seduto alla scrivania della mia camera, con davanti un foglio bianco diviso in più colonne: sulla sinistra campeggiano le cose buone, quelle di cui andar fiero, a destra quelle un po’ meno positive, cose da farmi perdonare.
Quest’anno nella mia personale colonnina di destra troneggia un nome, quello del cantante soul più famoso di Italia, quello che con un ciao può tornare a farti credere nelle possibilità di salvezza del genere umano. Sto parlando, ovviamente, di Mario Biondi.
Voi vi chiederete cosa c’entri io con Mario Biondi, orbene, è presto detto: Mario Biondi è stato nostro ospite lo scorso 21 Aprile. E’ stato un incontro di cui ancora le mie colleghe di corso parlano a distanza di mesi, a cui io però, non ho potuto partecipare.
Mentre il Biondi, che io qualche giorno prima avevo contribuito a stuzzicare facendogli notare l’ironia del suo cognome, per uno che i capelli sembra averli persi tutti, incantava la folla del teatro di Ateneo, il vostro umile recensore era a casa, sdraiato sul divano, preda di una febbre cavallina con conseguente depressione pre-sessione estiva.
Sarà stato il Karma, ecco perché devo espiare. Lo faccio attraverso questo articolo.
La verità è che avrei voluto recensire il disco di prossima uscita di Mario Biondi, un disco particolare e controcorrente, per chi conosce la carriera del cantante catanese.
Era prevista per il 29 Settembre, l’uscita di un ep in cui Mario avrebbe cantato tutti brani in italiano, per giunta sotto pseudonimo (Mocambo).
Il progetto, che è stato anticipato questa estate dal singolo “Basta!”, pare non aver visto ancora l’ombra di uno scaffale Feltrinelli. Il disco non si trova, né in fisico, né in digitale.
Mentre disperato e penitente mi avviavo sulla Via di Damasco, ecco l’illuminazione: e se Mario ed il suo staff avessero deciso di ritardare l’uscita del progetto per lanciarlo in concomitanza con una partecipazione del nostro al prossimo Festival di Sanremo?. In fondo, il materiale ci sarebbe ed il nome di Mario sarebbe senza dubbio il primo grande colpaccio dell’era Baglioni.
Magari Mario potrebbe decidere di non presentarsi da solo, ma in coppia con un’altra voce evergreen della musica italiana, Marcella Bella, per la quale ha prodotto l’ultimo album, Metà amore, metà dolore, dal quale pare sia rimasto fuori un pezzo che finirà dritto sulla scrivania di Baglioni …
Chi invece al Festival proprio non ci pensa è Riki, al secolo Riccardo Marcuzzo, il nuovo teen idol lanciato da Amici di Maria De Filippi, che si gode il successo pubblicando un nuovo album Mania, legato ai concerti sold-out in ogni parte di Italia che cominceranno a Novembre.
“Sanremo non è nei piani” fa sapere il suo agente-pigmalione Francesco Facchinetti, siamo invece pronti a lanciare il fenomeno Riki sul mercato latino …”

RICCARDO
MANFREDELLI