domenica 19 novembre 2017

Le 5 Canzoni che raccontano Beppe Carletti a #DLIVEMEDIA

Grande successo per l'incontro dello scorso 16 Novembre: Beppe Carletti si è raccontato a DLIVEMEDIA "con un piede nel passato e lo sguardo dritto, aperto nel futuro"

E' difficile raccontare con le sole parole cinquantacinque anni di storia, successi, gioie e dolori.
Servirebbe entrare dentro le emozioni di ogni persona che componeva l'attento ed emozionato pubblico che ha salutato con fervore l'arrivo di Beppe Carletti all'Università degli Studi di Salerno.
Siamo umani e, per quanto infallibili possiamo crederci, non abbiamo ancora inventato uno strumento capace di guardarci dentro. O forse sì, ma non ne siamo del tutto consapevoli: La musica. Ed è con la musica che voglio raccontarvi l'emozione di aver avuto lo storico fondatore dei Nomadi a DLiveMedia.

Beppe Carletti a DLiveMedia: 5 Canzoni che raccontano un'emozione

Ogni cantante ha quella canzone del suo repertorio che vorrebbe non cantare più, ed i Nomadi non fanno eccezione: "La canzone che vorrei non cantare più è Canzone per un'amica" racconta Carletti "E' una canzone che Francesco Guccini ha scritto per una sua amica morta a causa di un'incidente in autostrada. Anche questa fu censurata, perchè all'epoca a qualcuno dava fastidio sentirsi dire che le Autostrade sono pericolose".

I Nomadi e la censura, lo strano caso di "Dio è morto"

La canzone del 1967, subisce uno strano destino. Viene censurata dalla Rai, ma trasmessa da Radio Vaticana. A chi gli chiede se l'Italia sia rimasto un Paese moralista, Beppe risponde: "Non credo, altrimenti buona parte delle canzoni di oggi non troverebbero spazio in radio".

Beppe Carletti: "Si può parlare d'amore anche senza dire amore"

"Ho difeso il mio amore" è una canzone particolare, perchè è l'unica, nel repertorio della band emiliana ad usare esplicitamente nel testo la parola amore.
Il pezzo è una cover del successo dei The Moody Blues "Nights White Satin", e la scelta di una parola oggi così abusata è spiegata da Carletti con mere ragioni di metrica:
"Si può parlar d'amore anche senza dire amore. E poi l'amore non è mica solo quello per un partner. Può essere quello per un amico, un familiare, un fratello..."

Per Beppe Carletti l'importante è crederci

Ho già scritto altrove che il nuovo album dei Nomadi, "Nomadi dentro", suona di speranza. La speranza di ricostruire che parte proprio, quasi fosse una vibrante assunzione di responsabilità. dal giovane uomo che campeggia sulla cover con l'Europa disegnata sul petto. A lui spetta coniugare il verbo più difficile: Ricostruire.

"A che punto è dunque la Ricostruzione?" chiedo a Beppe che mi spiazza e risponde: "Io ci credo ancora. I Nomadi sono sempre stati ottimisti,  dovremmo esserlo tutti".

Ed a proposito di ricostruzione, non si può non citare quel poderoso progetto di cui Carletti è stato portabandiera nel 2012 all'indomani del terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna: "Italia Loves Emilia", un progetto che ha visto coinvolti 13 artisti che hanno dimostrato, a muso duro, che la solidarietà non è qualcosa di accidentale.


RICCARDO
MANFREDELLI






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