lunedì 13 febbraio 2017

GIORGIO PASOTTI RACCONTA A DAVIMEDIA IL "SUO DOPPIO"

Antonin Artaud nella sua opera “Il Teatro e il suo doppio” ha definito l’attore un “atleta del cuore”.
Mai definizione fu più incisiva per introdurre l’ospite che ha riaperto l’edizione 2016/17 di Davimedia: Giorgio Pasotti.
Lui che atleta lo è stato per davvero, un enfant prodige del karate, che dal sogno di diventare medico sportivo si è ritrovato ad essere oggi uno degli attori più apprezzati e versatili della nostra Penisola.
Il talento di Pasotti è un ponte tra due culture: i suoi primi contatti con la settima arte infatti sono avvenuti tra Pechino e Hong Kong dove una produttrice lo volle per le sue indiscusse qualità sportive:
“In sostanza volevano un occidentale che, da cattivo che è, mena tutti”.
Il nome del “divergente” Giorgio, nei titoli di coda ti rendevi conto che l’occidentale ero io, ovvio… in mezzo a tutti quei caratteri… racconta divertito l’attore, arriva anche alle orecchie dell’allora esordiente Daniele Luchetti che lo vuole protagonista, insieme ad un altrettanto giovanissimo Stefano Accorsi, del suo “Piccoli Maestri”.
Una cifra, quella del racconto generazionale di impianto corale, che via via si è fatta strada nel curriculum artistico del Pasotti fino ai più recenti L’ultimo bacio e Baciami ancora per la regia di Gabriele Muccino.
Il mondo in cui però Giorgio sembra sentirsi maggiormente a suo agio è la regia ed è per questo che, abbiamo motivo di credere, che Io e Arlecchino non sarà un unicum nel percorso dietro la macchina da presa del nostro ospite.
Poi c’è il teatro grazie al quale Pasotti sembra aver fatto sua un’altra lezione di artaudiana memoria: Non bisogna temere i classici.
E’ da questa coraggiosa istanza che nasce Da Shakespeare a Pirandello: lo spettacolo, per la regia di Davide Cavuti, ha un intento ben preciso: riattualizzare i classici per avvicinare al teatro i giovani italiani, che sono tra i più radi frequentatori di teatro del vecchio Continente; ma se i nomi altisonanti vi spaventano, niente paura: lo spettacolo è quanto di meno didascalico si sia visto sulle scene italiane, che spesso si rapportano con eccessiva riverenza a nomi di questa caratura: il risultato piuttosto somiglia ad un match di scherma, nel quale l’attore famoso al grande pubblico per essere stato nel cast della serie Distretto di Polizia, sa perfettamente dove andare a colpire i suoi stimatissimi avversari, per raccontarsi e raccontare come sia cambiato nel tempo il mestiere dell’attore che è insieme il mestiere più bello ma anche più complicato del mondo.

I giovani sono tra l’altro al centro della nuova politica di TeatroNovanta, l’ente che ha collaborato alla messinscena dello spettacolo di Pasotti, che per San Valentino approda al “Teatro delle Arti” di Salerno: per permettere a tutti di poter assistere da “protagonisti” al gioco serio del Teatro, TeatroNovanta ha pensato ad un mini-abbonamento che, nel prezzo, va senza dubbio incontro alle tasche dei più giovani.
Lo spettacolo di Pasotti, in particolare, si inserisce in una rassegna che celebra il territorio partenopeo, le sue anime ed i suoi “mille culure”: l’ultimo appuntamento è fissato per l’inizio di Aprile con “Napoli That’s Amore”, che “ritorna a casa” dopo una trionfale tournèe italiana.


RICCARDO
MANFREDELLI


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