Antonin Artaud nella
sua opera “Il Teatro e il suo doppio” ha definito l’attore un “atleta del cuore”.
Mai definizione fu più
incisiva per introdurre l’ospite che ha riaperto l’edizione 2016/17 di Davimedia:
Giorgio Pasotti.
Lui che atleta lo è
stato per davvero, un enfant prodige del karate, che dal sogno di diventare
medico sportivo si è ritrovato ad essere oggi uno degli attori più apprezzati e
versatili della nostra Penisola.
Il talento di Pasotti è
un ponte tra due culture: i suoi primi contatti con la settima arte infatti
sono avvenuti tra Pechino e Hong Kong dove una produttrice lo volle per le sue
indiscusse qualità sportive:
“In
sostanza volevano un occidentale che, da cattivo che è, mena tutti”.
Il nome del “divergente”
Giorgio, nei titoli di coda ti rendevi
conto che l’occidentale ero io, ovvio… in mezzo a tutti quei caratteri… racconta
divertito l’attore, arriva anche alle orecchie dell’allora esordiente Daniele
Luchetti che lo vuole protagonista, insieme ad un altrettanto giovanissimo Stefano Accorsi, del suo “Piccoli
Maestri”.
Una cifra, quella del racconto generazionale di impianto corale,
che via via si è fatta strada nel curriculum artistico del Pasotti fino ai più
recenti L’ultimo bacio e Baciami ancora per la regia
di Gabriele Muccino.
Il mondo in cui però
Giorgio sembra sentirsi maggiormente a suo agio è la regia ed è per questo che,
abbiamo motivo di credere, che Io e Arlecchino non sarà un
unicum nel percorso dietro la macchina da presa del nostro ospite.
Poi c’è il teatro
grazie al quale Pasotti sembra aver fatto sua un’altra lezione di artaudiana
memoria: Non bisogna temere i classici.
E’ da questa coraggiosa
istanza che nasce Da Shakespeare a Pirandello: lo spettacolo, per la regia
di Davide Cavuti, ha un intento ben preciso: riattualizzare i classici per
avvicinare al teatro i giovani italiani, che sono tra i più radi frequentatori
di teatro del vecchio Continente; ma se i nomi altisonanti vi spaventano,
niente paura: lo spettacolo è quanto di meno didascalico si sia visto sulle
scene italiane, che spesso si rapportano con eccessiva riverenza a nomi di
questa caratura: il risultato piuttosto
somiglia ad un match di scherma, nel quale l’attore famoso al grande
pubblico per essere stato nel cast della serie Distretto di Polizia, sa
perfettamente dove andare a colpire i suoi stimatissimi avversari, per
raccontarsi e raccontare come sia cambiato nel tempo il mestiere dell’attore
che è insieme il mestiere più bello ma
anche più complicato del mondo.
I giovani sono tra l’altro
al centro della nuova politica di TeatroNovanta,
l’ente che ha collaborato alla messinscena dello spettacolo di Pasotti, che
per San Valentino approda al “Teatro delle Arti” di Salerno: per permettere a
tutti di poter assistere da “protagonisti” al gioco serio del Teatro, TeatroNovanta ha pensato ad un
mini-abbonamento che, nel prezzo, va senza dubbio incontro alle tasche dei più
giovani.
Lo spettacolo di
Pasotti, in particolare, si inserisce in una rassegna che celebra il territorio
partenopeo, le sue anime ed i suoi “mille
culure”: l’ultimo appuntamento è fissato per l’inizio di Aprile con “Napoli
That’s Amore”, che “ritorna a casa” dopo una trionfale tournèe
italiana.
RICCARDO
MANFREDELLI
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