sabato 5 novembre 2016

ANGELO PINTUS A #DAVIMEDIA: “NON CHIAMATEMI ROMEO!”

A Davimedia è già Tutto molto bello, se poi agli ospiti si aggiunge Angelo Pintus il successo è già scritto.
Il comico triestino di origini sarde ha incontrato la platea studentesca per presentare il suo nuovo spettacolo teatrale, Ormai sono una Milf, in questi giorni in scena al Teatro Diana di Napoli e che, il 13 Febbraio, approderà anche all’Augusteo di Salerno.
E’ un caratterista di rara foggia Pintus, la sua verve ha da subito trasformato l’incontro in una commedia corale, una cena a casa di amici nella quale, di volta in volta hanno fatto capolino addirittura Ibrahimovic, lo special one Mourinho, Maurizio Costanzo e il cavaliere Silvio Berlusconi.
Tutte facce dello stesso prisma istrionico qual è Pintus, che dagli esordi a Colorado è oggi uno dei comici più apprezzati della nostra Penisola: un successo sancito di recente da un one man show all’Arena di Verona in cui, tra l’altro, il nostro Peter Pan ha deciso di mettere la testa apposto; il video in cui il comico sardo, nella splendida cornice della città veneta, ha chiesto alla sua compagna di sposarlo, è infatti  diventato virale in poche ore:
Per tutta la serata ho pensato a quello che avrei dovuto fare (…)
Certo, stare all’Arena di Verona è importante, ma vuoi mettere chiedere a qualcuno di sposarti? (…)”
E’ visibilmente emozionato Pintus mentre ricorda quei momenti, poi torna a scherzare:
“Tutti mi dicono –uh! Che bello! A Verona, come Romeo e Giulietta!- Oddio speriamo che a noi ci vada meglio!”
Tra le esperienze della già importante carriera di Pintus, c’è anche quella di doppiatore nel film di Mark Osborne Il Piccolo Principe, nel quale prestava la voce proprio al giovane protagonista, d’improvviso catapultato nel mondo degli adulti.
E’ qui che mi si accende la lampadina, e subito faccio notare ad Angelo quanto anche per un comico sia importante l’essenziale, e lui, cogliendo il mio input, si lancia in una spirale di ricordi che fanno da monito anche per i giovani allievi dell’Istituto Comprensivo di Lancusi, pure accorsi di buon grado all’incontro.
Il comico sardo ricorda di quando ha capito che per riuscire da comico doveva tornare al suo stupore di bambino e provare la stessa felicità sentita quando i suoi amici lo cercavano a casa per andare a giocare; si sofferma sull’importanza della gavetta come animatore nei villaggi turistici, e sull’effetto quasi “catartico” che hanno avuto su di lui prima dell’importante evento a Verona, parlando infine dell’importanza dell’esperienza e del viaggio, fuori e dentro, esaltandone anche gli aspetti più difficili, ergendosi quasi a baluardo di quello che oserei definire “il diritto al fallimento”:
“Un brutto voto, è un brutto voto. Non vi definisce come persone”, dice infatti Pintus ai ragazzi; e con quelli più grandi, che magari vogliono intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo si permette di osservare:
“A vent’anni non puoi piangere per un provino che va male. A vent’anni ci si dispera al massimo per un caro che non c’è più.”
E’ sempre pieno di entusiasmo Pintus, a cui non dispiacerebbe se gli offrissero un ruolo serio, magari da serial killer dice ridendo.



RICCARDO

MANFREDELLI

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