A Davimedia è
già Tutto molto bello, se poi agli
ospiti si aggiunge Angelo Pintus il
successo è già scritto.
Il comico triestino di origini sarde ha incontrato
la platea studentesca per presentare il suo nuovo spettacolo teatrale, Ormai sono una Milf, in questi giorni in
scena al Teatro Diana di Napoli e che, il 13 Febbraio, approderà anche
all’Augusteo di Salerno.
E’ un caratterista di rara foggia Pintus, la sua
verve ha da subito trasformato l’incontro in una commedia corale, una cena a
casa di amici nella quale, di volta in volta hanno fatto capolino addirittura
Ibrahimovic, lo special one Mourinho,
Maurizio Costanzo e il cavaliere Silvio Berlusconi.
Tutte facce dello stesso prisma istrionico qual è
Pintus, che dagli esordi a Colorado è
oggi uno dei comici più apprezzati della nostra Penisola: un successo sancito
di recente da un one man show all’Arena
di Verona in cui, tra l’altro, il nostro Peter
Pan ha deciso di mettere la testa apposto; il video in cui il comico sardo,
nella splendida cornice della città veneta, ha chiesto alla sua compagna di
sposarlo, è infatti diventato virale in
poche ore:
“Per tutta la
serata ho pensato a quello che avrei dovuto fare (…)
Certo,
stare all’Arena di Verona è importante, ma vuoi mettere chiedere a qualcuno di
sposarti? (…)”
E’ visibilmente emozionato Pintus mentre ricorda
quei momenti, poi torna a scherzare:
“Tutti
mi dicono –uh! Che bello! A Verona, come Romeo e Giulietta!- Oddio speriamo che
a noi ci vada meglio!”
Tra le esperienze della già importante carriera di
Pintus, c’è anche quella di doppiatore nel film di Mark Osborne Il Piccolo Principe, nel quale prestava
la voce proprio al giovane protagonista, d’improvviso catapultato nel mondo
degli adulti.
E’ qui che mi si accende la lampadina, e subito
faccio notare ad Angelo quanto anche per un comico sia importante l’essenziale, e lui, cogliendo il mio
input, si lancia in una spirale di ricordi che fanno da monito anche per i
giovani allievi dell’Istituto Comprensivo
di Lancusi, pure accorsi di buon grado all’incontro.
Il comico sardo ricorda di quando ha capito che per
riuscire da comico doveva tornare al suo stupore di bambino e provare la stessa
felicità sentita quando i suoi amici lo cercavano a casa per andare a giocare;
si sofferma sull’importanza della gavetta come animatore nei villaggi
turistici, e sull’effetto quasi “catartico” che hanno avuto su di lui prima
dell’importante evento a Verona, parlando infine dell’importanza
dell’esperienza e del viaggio, fuori e dentro, esaltandone anche gli aspetti
più difficili, ergendosi quasi a baluardo di quello che oserei definire “il
diritto al fallimento”:
“Un
brutto voto, è un brutto voto. Non vi definisce come persone”, dice
infatti Pintus ai ragazzi; e con quelli più grandi, che magari vogliono
intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo si permette di osservare:
“A
vent’anni non puoi piangere per un provino che va male. A vent’anni ci si
dispera al massimo per un caro che non c’è più.”
E’ sempre pieno di entusiasmo Pintus, a cui non
dispiacerebbe se gli offrissero un ruolo serio, magari da serial killer dice ridendo.
RICCARDO
MANFREDELLI
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