Il premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan è un
segnale importante. Esso sancisce, a mio avviso, la fine dell’Umanesimo
settario, accademico. Le humanities fanno
cortocircuito tra loro, contaminandosi, irradiandosi le une dalle altre.
Lo scopo è sempre uno: descrivere, raccontare umanità sempre più instancabilmente
frammentate. Ma chi l’ha detto che disseminarsi
sia un male?
Comunque la si pensi, e ci tengo a precisare che
questa è un’opinione assolutamente personale, il Premio Nobel a Bob Dylan ha
fatto e farà discutere: e non poteva che partire da lì il dibattito che lo
scorso 14 Ottobre, ha visto impegnati gli studenti dell’Università di Salerno,
e Angelo Balguini, speaker
radiofonico nonché Direttore Artistico di Rtl
102.5 sempre nell’ambito di Davimedia.
Si tratta, numeri alla mano, della radio più ascoltata
dell’fm italiano, la prima se non l’unica, ad averci messo la faccia,grazie alla Radiovisione, con l’approdo al digitale
terrestre.
Da un po’ di anni però Rtl 102.5 non è più solo una radio: concessionaria di pubblicità,
media partner di eventi dal vivo, nonché etichetta discografica: sono solo
alcune delle facce del prisma che è Rtl, forte della gestione in tandem di
Balguini stesso e di sir. Lorenzo Suraci: la
differenza è che io di notte dormo, lui no… scherza lo speaker bergamasco ,
che è in onda dal lunedì al venerdì in coppia con Valeria Benatti dalle 11.00
alle 13.00 nel programma W l’Italia.
Tra organizzazione del lavoro, retroscena di un
programma radiofonico e fasce orarie, l’aspetto
che sembra abbia interessato di più la giovane platea, riguarda la produzione
discografica, dal 2010 infatti, Rtl 102.5
è anche etichetta discografica (Baraonda
ndr). Negli anni, Suraci ed i suoi hanno prodotto ugole d’oro dal passato
prepotentemente televisivo ed è questo che pare aver fatto “storcere il naso”
ai nostri giovani: possibile che la “sperimentazione”, tra un milione di
virgolette, si fermi all’”usato garantito”?. Perché non esistono più i “pigmalioni”
di una volta?
Nel rispondere a tutte queste domande, il Balguini
ha tracciato un ritratto quanto mai impietoso dell’industria musicale e del
sistema che le gravita attorno: solo realtà formative forti, come l’Università
ed i suoi giovani entusiasmi possono lottare per il cambiamento: siete fortunati a crescere qui, chiosa
infatti Balguini
Riccardo Manfredelli
GUARDA
LA GALLERY DELL’INCONTRO:
https://www.facebook.com/davimediaofficial/photos/?tab=album&album_id=1134659583236944
LA PLAYLIST/ ANGELO BALGUINI E GLI ARTISTI "BARAONDA"
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